Alzata alle 7 con mille preoccupazioni per un viaggio che avrei dovuto affrontare da sola. Per questo non avevo dormito ed ero stanca morta. Dopo colazione siamo saliti su un piccolo pulmino e ci siamo diretti verso l'aeroporto. Ero in compagnia di due ragazzi italiani con il quale uno dei due avrei preso il primo aereo per Washington ma, le mie preoccupazioni c'erano ancora. Passato il controllo valige andiamo ad aspettare l'aereo. Dopo circa due-tre ore di attesa ci comunicano che l'aereo era in ritardo di circa 40 minuti e così vado a prendermi un panino. Saliti sull'aereo dopo meno di un ora siamo arrivati a Washington. Lí é iniziato il panico perché il ragazzo che era con me era arrivato mentre io dovevo prendere un altro aereo. La prima cosa che ho notato nell' aeroporto di Washington è che c'era una metropolitana all'interno il quale lo dovuta prendere per andare al mio gate.
Ho cominciato a cercare il mio gate e dopo tanta strada arrivo : era l'ultimo il numero uno. Mi siedo e li comincia l'attesa. Il mio aereo era verso le sei. Durante l'attesa ho messaggio con delle mie amiche e dopo mi sono messa in coda per salire sull'aereo. Ad un certo punto quando tocca a me a consegnare il biglietto a questa suona il telefono che aveva davanti e dopo dieci minuti parla a noi che eravamo in coda. Io ovviante non ho capito niente ma ho visto che tutti si stavano sedendo e così ho capito che l'aereo avrebbe avuto un ritardo. Non sapevo a che ora sarebbe dovuto partire e così stavo tenta. Ad un certo punto ci rimettiamo tutti in coda ma falso allarme: ci fanno risedere. Io non capivo niente e avevo paura anche che cambiassero gate così ho chiesto ad una ragazza se anche lei doveva andare a Roanoke così avevo un punto di riferimento. Dopo poco appare sul tabellone che l'aereo sarebbe partito alle 8 e così vado a mangiare. Comunico alla famiglia che l'aereo era in ritardo e ad un certo punto mentre parlavo con una mia amica in Italia ancora sveglia sento qualcosa al microfono di familiare: il mio nome. Non capivo bene perché lo pronunciavano male ma dopo tre quattro volte che lo ha detto ho capito e mi sono diretta verso la tizia. Questa mi ha consegnato un altro biglietto non so bene il perché ma credo perché sull'altro non c'era il posto assegnato. Alle otto ci dirigiamo di nuovo verso il gate ed un altra volta falso allarme.
Alle nove finalmente saliamo su sto aereo minuscolo. Si moriva dal caldo e non si respirava nemmeno. Ho pensato di non togliermi nemmeno la maglia perché tanto subito dopo essere partiti ci sarebbe stata l'aria condizionata. Ma, dopo poco eravamo ancora fermi e così mi spoglio. Dopo mezz'ora sale un hostess con un foglio in mano e comincia a dire dei nomi tra cui il mio e li mi sale l'ansia. Tra quelli che aveva chiamato c'era anche quella seduta vicino a me, che dopo che l'hostess ha parlato questa si alza scocciata e incavolata insieme a tutti gli altri che erano stati chiamati e scendono. Io non sapevo che fare ma decisi che se non mi avessero detto niente non sarei scesa e così é stato. Finalmente l'aereo parte e verso le dieci, quasi le undici arrivo.
Prima di incontrare la mia famiglia avevo pensato un sacco di volte a cosa dire ma alla fine non sapevo cosa dire. Scesa dall'aereo incontro la mia famiglia. Ero super emozionata, ad aspettarmi c'era la mia host mom, host dad e il mio host brother. È stata un bella accoglienza io purtroppo non ho saputo dire più di tanto perché sono una ripa timidissima ma mi sono trovata subito bene. Dopo aver preso le valige siamo saliti in macchina per andare verso casa.
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